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IL CONTRABBASISTA
sabato 22 MARZO ore 21
e domenica 23 MARZO ore 18


regia Tiziano Storti
con Daniele Marcori
COMPAGNIA APPICCICATICCI
Il contrabbassista
( liberamente tratto dal Contrabbasso di Suskind )
Una commedia nera e frustrante inscenata da un suonatore di Contrabbasso, single, frustrato e turbolento che vive in una casa perfettamente insonorizzata. Il protagonista senza nome dell’opera, che dialoga con il pubblico e con il suo compagno di una vita, un Contrabbasso , sconosciuto e invisibile strumento musicale incastonato nella piu’ importante orchestra di stato,in fondo al terzo leggio, dove nemmeno il piu’ attento spettatore puo’ notarlo, ma essenziale e fondamentale, senza il quale nulla avrebbe senso.
E se da una parte c’è il disprezzo per Mahler, continuamente citato e suonato in ogni concerto, dall’altro c’è l’amore per Sara, mezzosoprano affascinante e giovanissima, la cui voce basta per smuovere tutte le pulsioni e speranze oramai riposte nei fiume dell’alcool.
Un Monologo, insomma, che non lascia scampo a tentativi di riemergere dalla routine quotidiana, a meno che stasera, proprio stasera, alla prima dell’Opera, non si organizzi un piano per essere finalmente visto da tutti, Sara compresa.
“un’orchestra che rappresenta l’umana società, e non un umana società in particolare, proprio l’umana società di tutti i giorni..”
Dove siamo
Via Romolo Gessi 8, Roma
IL CONTRABBASISTA
sabato 22 MARZO ore 21
e domenica 23 MARZO ore 18

regia Tiziano Storti
con Daniele Marcori
COMPAGNIA APPICCICATICCI
Il contrabbassista
( liberamente tratto dal Contrabbasso di Suskind )
Una commedia nera e frustrante inscenata da un suonatore di Contrabbasso, single, frustrato e turbolento che vive in una casa perfettamente insonorizzata. Il protagonista senza nome dell’opera, che dialoga con il pubblico e con il suo compagno di una vita, un Contrabbasso , sconosciuto e invisibile strumento musicale incastonato nella piu’ importante orchestra di stato,in fondo al terzo leggio, dove nemmeno il piu’ attento spettatore puo’ notarlo, ma essenziale e fondamentale, senza il quale nulla avrebbe senso.
E se da una parte c’è il disprezzo per Mahler, continuamente citato e suonato in ogni concerto, dall’altro c’è l’amore per Sara, mezzosoprano affascinante e giovanissima, la cui voce basta per smuovere tutte le pulsioni e speranze oramai riposte nei fiume dell’alcool.
Un Monologo, insomma, che non lascia scampo a tentativi di riemergere dalla routine quotidiana, a meno che stasera, proprio stasera, alla prima dell’Opera, non si organizzi un piano per essere finalmente visto da tutti, Sara compresa.
“un’orchestra che rappresenta l’umana società, e non un umana società in particolare, proprio l’umana società di tutti i giorni..”